5 consigli per scegliere la passata di pomodoro
Una delle scelte più importanti per cucinare i nostri piatti è quella che facciamo quando dobbiamo scegliere la passata di pomodoro.
Negli ultimi tempi siamo tutti presi dai nostri mille impegni, e non abbiamo più pazienza nè tempo per metterci a fare la passata in casa come facevano le nostre mamme o nonne.
Possiamo però fare attenzione ad alcune caratteristiche che ci guideranno nella scelta della passata di pomodoro:
- Dicitura: dal 2004 la passata di pomodoro può essere chiamata così solo se è un prodotto ottenuto direttamente da pomodori freschi; i prodotti diversamente ottenuti potranno essere commercializzati solo con diciture diverse (ad esempio: preparato per sugo). (Fonte: Camera di Commercio di Ancona). Scegliete quindi solo etichette con dicitura: “Passata di pomodoro”.
- Etichetta: non è più obbligatoria l’indicazione dello stabilimento di produzione, ma non è vietata. Essendo un dato fondamentale per tracciare la provenienza del pomodoro, vi suggerisco di scegliere quelle che la riportano, anche per premiare la trasparenza del produttore.
- Sottovuoto: se state acquistando una passata in barattolo, premete con il dito al centro del tappo, se non sentite nessun rumore e il tappo non si muove potete stare sicuri che è effettivamente sottovuoto, se invece sentite il classico “clik-clak” allora è entrata aria nel barattolo. In questo caso non acquistatela ed avvisate subito la direzione del punto vendita.
- Lattina: se acquistate la passata in lattina, osservatela bene, non deve avere nessuna ammaccatura, che potrebbe portare alla creazione di ruggine al suo interno. Sempre per il discorso ruggine, sono da preferire le lattine verniciate internamente, per evitarne la formazione.
- Tipo di passata: decidete quale tipo di passata volete acquistare: la passata rustica avrà al suo interno anche semi e bucce, quella vellutata invece non avrà nessun residuo, e risulterà più cremosa.